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ATS Insubria, in collaborazione con le ASST del territorio e con il patrocinio dell’Università degli Studi dell’Insubria e di AREU, ha organizzato il convegno “La violenza verso gli operatori in ambito sanitario: una rete territoriale per la prevenzione”, svoltosi il 16 ottobre 2025 nell’Aula Magna di via Ravasi a Varese.

L’iniziativa ha visto la partecipazione di circa 200 professionisti provenienti da strutture ospedaliere, ambulatoriali e sociosanitarie di tutta la Lombardia. Il convegno ha affrontato il tema delle aggressioni verbali e fisiche ai danni del personale sanitario, promuovendo una riflessione condivisa e la costruzione di alleanze territoriali per la prevenzione e la tutela.

Dopo i saluti istituzionali di Camilla Callegari delegata della Rettrice dell’Università dell’Insubria alle politiche per la disabilità, il benessere psicologico e la partecipazione, sono intervenuti: Massimo Bianchi in rappresentanza dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Varese, Salvatore Santo Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Varese, Rudy Alexander Rossetto Presidente dell’Ordine dei Biologi della Lombardia, Gianluigi Spata Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Como, Carlo Mazza Questore di Varese e Salvatore Pasquariello Prefetto di Varese.

Il Direttore Generale di ATS Insubria, Salvatore Gioia ha dichiarato: “La violenza contro chi cura non è più tollerabile in alcuna delle sue forme. È nostro dovere sensibilizzare le comunità al rispetto verso chi lavora ogni giorno per la salute pubblica. Questo convegno rappresenta un passo concreto verso ambienti di lavoro più sicuri e rispettosi: la sicurezza non è solo protezione fisica, ma anche relazione, cultura e soprattutto rispetto. Dobbiamo riposizionare il sistema sanitario e le sue persone al centro di una narrazione che valorizzi il loro ruolo sociale, che è anche il nostro: quello di una rete comunitaria che riconosce nei lavoratori della salute un patrimonio comune”.

Tra gli interventi di approfondimento: Francesco Pino, Capo di Gabinetto della Questura di Varese, ha illustrato i protocolli di videosorveglianza della Polizia di Stato nei presidi sanitari. Davide Archi, Direttore Qualità, Accreditamento e Sicurezza delle cure di ACSS, ha presentato i dati regionali sugli atti di violenza contro gli operatori sanitari. Paola Colombo, Coordinatrice del Centro Regionale Gestione del Rischio Sanitario, ha approfondito il ruolo del centro nella prevenzione e gestione degli episodi di violenza.

Sul tema della rete territoriale tra ATS e ASST sono intervenute: Maristella Moscheni, Direttore f.f. Qualità, Accreditamento e Risk Management – ASST Sette Laghi, Alessia Vignati RSPP – Servizio Prevenzione Protezione – ASST Valle Olona, Angela Trentin Direttore Qualità e Risk Management – ASST Lariana e Cristina Curioni, Responsabile Qualità e Risk Management di ATS Insubria, che coordina il tavolo con le ASST e che si è occupata di organizzare e moderare l’evento.

L’Avvocato Paolo Piana ha illustrato il percorso di tutela legale e il ruolo dell’avvocatura, mentre Giovanni De Vito Professore Associato di Medicina del Lavoro all’Università dell’Insubria ha parlato della sorveglianza sanitaria nei casi di violenza.

Molto partecipata anche la relazione di Stefania Favetti Risk Manager di AREU e Fabrizio Canevari Responsabile Coordinamento Regionale NUE 112 sul tema della violenza contro gli operatori dell’emergenza.

Uno spazio significativo è stato dedicato alle pratiche artistiche e narrative come strumenti di cura e benessere. Giulia Emma Innocenti Malini ha parlato del teatro sociale come spazio di trasformazione, Michela Prando ha esplorato il potere delle parole nella medicina narrativa e Claudia Ferraroli ha introdotto la biblioterapia dello sviluppo, mostrando come i libri possano diventare alleati preziosi per chi lavora nella sanità.

A chiudere l’evento, gli interventi artistici di Silvina Aguera e Riccardo Ongari Maestri e Coreografi di Tango Argentino e di Antonio Arrigoni Maestro di Chitarra Classica, hanno offerto un momento di riflessione, sottolineando il valore dell’arte anche nei contesti di cura.

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