Oltre 100 le donne malnatesi, dai 35 ai 49 anni ed oltre i 75 anni, che hanno prenotato una visita senologica gratuita al Consultorio di Malnate. Significativa l’azione di sensibilizzazione svolta da tutti gli attori interessati, in particolare dai medici di medicina generale che hanno coinvolto le pazienti appartenenti alle fasce di età a cui è rivolta la proposta.

Il progetto patrocinato da ATS Insubria, ASST Sette-Laghi, Centro Ricerche in Senologia Università degli Studi dell’Insubria e OPI Varese è promosso da Fondazione per la Comunità di Malnate - Fondo Pinuccia Spadotto, Comune di Malnate, La Città delle Donne Malnate e Associazione CAOS.

 

“La significativa adesione alla proposta conferma il valore del progetto nell’ambito delle azioni di prevenzione e più in generale per la salute delle donne – commenta Giuseppe Catanoso Direttore Sanitario di ATS Insubria - questo risultato è ancor più rilevante in questo momento storico in cui siamo al lavoro per il potenziamento dell’assistenza territoriale. In questo contesto, inoltre, si conferma una volta in più il ruolo strategico del Volontariato che continueremo a supportare in tutte le occasioni in cui sarà possibile creare sinergie concrete come questa. Un plauso quindi all’Associazione Caos e al Fondo Pinuccia Spadotto in prima linea per fissare gli appuntamenti e per accogliere le donne per le visite, programmate mensilmente e che prevedono anche la valutazione dell’alto rischio oncologico per tumore della mammella e dell’ovaio ereditario”.

 

 

“Desidero ringraziare tutti gli attori istituzionali e le associazioni di volontariato coinvolti in questa splendida iniziativa – dichiara Emanuele Monti, Presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali al Pirellone -. Ancora una volta la popolazione si dimostra molto attenta al tema della prevenzione in ambito oncologico e questo lo dobbiamo sicuramente al grande lavoro che le nostre associazioni operano sul territorio. Durante le fasi di approvazione della legge di potenziamento della sanità lombarda – continua Emanuele Monti -, abbiamo volutamente coinvolto anche le associazioni dei pazienti proprio perché riteniamo che siano un patrimonio d’eccellenza dell’intero sistema di cure lombardo. Con queste iniziative concrete dimostrano giorno dopo giorno che non ci siamo sbagliati”.

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