ATS Insubria sostiene la campagna “Non sono un bersaglio” promossa da Croce Rossa Italiana, per denunciare il costante intensificarsi di attacchi agli operatori sanitari nei teatri di conflitti in tutto il mondo, ma anche in “insospettabili” contesti come le città e le provincie italiane. Secondo i dati diffusi da CRI, sono oltre 3.000 i casi registrati in quest’ultimo anno, a fronte di solo 1.200 denunce all’Inail. Un fenomeno probabilmente sottovalutato e di cui non si conoscono le reali dimensioni. Da qui la proposta di lanciare un osservatorio per raccogliere dati statistici e colmare questa lacuna.

 

“La violenza nei confronti dei medici, in particolare di continuità assistenziale, non è del tutto estranea anche al territorio di competenza di ATS Insubria.” – afferma Lucas Maria Gutierrez, Direttore Generale dell’Agenzia di Tutela della Salute. “Abbiamo registrato alcune denunce di aggressione, per il momento limitate ad azioni verbali, ma che ci devono comunque far riflettere. Bene venga, quindi, l’iniziativa di Croce Rossa Italiana, alla quale garantiremo anche il nostro contributo, facendo informazione attraverso i nostri canali di comunicazione”.

 

Da oggi sui social network di ATS Insubria e sul sito istituzionale verrà diffusa la campagna con l’hashtag #NotATargetItaly per dire no alla violenza contro gli operatori sanitari e verrà messo a disposizione il materiale dell’iniziativa tra cui un decalogo con suggerimenti pratici per una maggior tutela e protezione.

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