ATS Insubria si occupa dell’attività di sorveglianza sulle acque dei laghi per la salvaguardia della salute dei bagnanti con controlli, che vengono eseguiti da aprile a settembre in prossimità delle aree maggiormente frequentate.
L’Agenzia provvede, nei tratti di competenza, a prelevare campioni d'acqua, che vengono esaminati dal Laboratorio di Prevenzione. I risultati vengono gestiti e trasmessi al Ministero della Salute per la pubblicazione sul
Portale Acque
dove devono essere inserite le date dei prelievi, gli esiti e i giudizi delle aree monitorate.
L’esito non favorevole degli accertamenti, durante la stagione balneare, comporta la richiesta al Sindaco del Comune interessato di emettere l’Ordinanza di divieto di balneazione per ragioni di carattere igienico sanitario, pertanto le spiagge possono risultare temporaneamente non balneabili a causa di inquinamento dovuti alla presenza di microrganismi patogeni o di alghe potenzialmente tossiche o di sostanze chimiche dannose. Le acque torneranno idonee alla balneazione in seguito a due campionamenti - entro 72 ore e non oltre 7 giorni, dal primo campionamento ad esito non conforme - ad esito conforme.
Il controllo delle acque di balneazione rientra nei compiti istituzionali affidati al Dipartimento di Igiene e della Prevenzione Sanitaria ai sensi del D. lgs 116/2008 (che ha recepito i “valori guida” di una specifica Direttiva Europea) e dal DM del 30/03/2010. Il Decreto Legislativo 116/2008, inoltre, fissa l'inizio della stagione balneare il 1° maggio di ogni anno e la conclusione alla fine di settembre. Lo stesso Decreto stabilisce che i campionamenti siano effettuati in prossimità della riva. In presenza di evidenti fenomeni di alterazione della qualità dell'acqua come fioriture algali, torbidità, alterazioni della temperatura, presenza di scarichi o sversamenti anomali devono essere effettuati ulteriori accertamenti.
I punti di prelievo, stabiliti da Regione Lombardia, generalmente, si trovano in corrispondenza delle località in cui si concentra la balneazione. I punti di prelievo rimangono invariati e predefiniti per consentire il confronto dei risultati delle analisi nel tempo.
Nuotare in sicurezza: bagni e tuffi nei laghi
Si consiglia di fare il bagno nei laghi solo se i bagnanti sanno nuotare bene e sono ben allenati. I tuffi in altezza sono sconsigliati, perché possono provocare traumi, anche molto gravi. Per ovvi motivi di sicurezza si scoraggiano i tuffi anche in acque torbide o sconosciute. Inoltre, soprattutto dopo una lunga esposizione al sole, o comunque se si è troppo sudati fare il bagno può provocare shock termici o anche crampi muscolari, meno pericolosi, ma pur sempre fastidiosi.
Acqua e sicurezza dei bambini
È essenziale controllare sempre i bambini quando sono vicini all’acqua (come ad esempio, piscine anche ad uso domestico, corsi d’acqua, rive dei laghi, etc). Particolare attenzione deve essere riservata anche a giochi d’acqua e oggetti gonfiabili, come i materassini, che non devono essere usati in acque profonde, in quanto non danno alcuna sicurezza e possono essere causa di imprevisti anche gravi.
Divieto di balneazione nei fiumi
Si ricorda anche che i fiumi sul nostro territorio non sono balneabili. I fiumi rappresentano un ambiente pericoloso a causa di fattori, come le correnti e la temperatura dell'acqua, che si differenzia fortemente da quella del nostro corpo, per cui si sconsiglia di entrare nei fiumi, anche solo per rinfrescarsi, per evitare eccessivi sbalzi termici e per scongiurare episodi di ipotermia o altri traumi, che potrebbero provocare anche l’annegamento.
Lago di Varese: salvaguardia e risanamento AQST