In occasione della Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di droga, si è svolto l'incontro "Tessere la Rete. Approcci Preventivi e Integrati contro le Dipendenze Giovanili" alle ville Ponti di Varese.

L’evento di confronto e dialogo tra tutti i diversi rappresentanti delle istituzioni e soggetti coinvolti, è stato introdotto da Salvatore Pasquariello Prefetto di Varese, che ha sottolineato l’urgenza di un’azione sinergica e strutturata per contrastare il fenomeno delle dipendenze tra i giovani. sono seguiti i Saluti istituzioni di Marco Magrini Presidente della Provincia di Varese e Attilio Fontana Presidente di Regione Lombardia, che hanno ribadito l’impegno delle istituzioni locali nel promuovere politiche di prevenzione efficaci e durature. Sono poi Intervenuti gli organizzatori del progetto: Mauro Temperelli Segretario Generale di Camera di Commercio delegato dal presidente Vitiello, Salvatore Gioia Direttore Generale ATS Insubria e Giuseppe Carcano Dirigente Ufficio Scolastico Territoriale. Hanno voluto portare il loro indirizzo di Saluto: Maria Pierro Rettrice dell’Università dell’Insubria, Anna Gervasoni Rettrice dell’Università LIUC che ha delegato la professoressa Minelli, Antonio Gustapane Procuratore della Repubblica del Tribunale di Varese e in rappresentanza della Procura di Bustto Arsizio Carlo Alberto La Fiandra.

 

Particolarmente significativo l’intervento dello psicologo ed educatore Simone Feder, coordinatore dell’area “Giovani e Dipendenze” della comunità “Casa del Giovane” di Pavia, che ha offerto una lettura profonda del disagio giovanile e delle nuove sfide educative. A lui si è affiancato Massimo Bianchi, in rappresentanza dell’Ordine dei Medici di Varese, che ha evidenziato l’importanza dell’intervento precoce attraverso l’intercettazione dei segnali deboli.

Ha voluto essere presente in collegamento anche Giulio Maira neurochirurgo, esperto del Dipartimento Antidroghe – Membro del Comitato Nazionale di Biosicurezza, Biotecnologie e Scienze della Vita -Presidenza del Consiglio dei Ministri per parlare degli “Effetti delle sostanze stupefacenti 'leggere' – in particolare della Cannabis – sul cervello in via di sviluppo degli adolescenti".

Gli ultimi saluti istituzionali sono stati aperti da un videomessaggio di Alfredo Mantovano Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, mentre hanno chiuso questo modulo gli interventi degli assessori regionali Francesca Caruso alla Cultura, Elena Lucchini a Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità e Guido Bertolaso al Welfare, che hanno ribadito l’impegno della Regione Lombardia nel sostenere progetti educativi e preventivi sul territorio.

 

Aspetti legali e contrasto allo spaccio: prevenzione, repressione e tutela dei giovani al centro del dibattito a Varese
il modulo dedicato agli aspetti legali e alle strategie di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, con il contributo delle principali forze dell’ordine e del mondo giuridico.

La Dott.ssa Angela De Santis, Primo Dirigente della Polizia di Stato della Questura di Varese, ha approfondito i temi relativi a “Droga: conseguenze sul futuro dei giovani”, evidenziando come l’impatto delle sostanze stupefacenti non si limiti alla salute, ma comprometta anche il percorso scolastico, lavorativo e sociale dei ragazzi coinvolti. I dati aggiornati al primo semestre del 2025 mostrano un aumento del 12% dei procedimenti penali a carico di minori rispetto allo stesso periodo del 2024, con un incremento significativo dei reati legati alla detenzione e allo spaccio 

Il Tenente Colonnello Alessandro Giuliani, del Comando Provinciale dei Carabinieri di Varese, ha illustrato l’evoluzione del fenomeno dello spaccio nei boschi, una delle criticità più gravi del territorio. “Si tratta di un sistema criminale radicato, spesso gestito da organizzazioni transnazionali, che sfruttano le aree boschive per sfuggire ai controlli”, ha spiegato. L’Arma ha intensificato le operazioni con l’impiego dei Carabinieri Cacciatori, droni e tecnologie di sorveglianza avanzata, ottenendo risultati significativi in termini di arresti e sequestri.

Sul fronte doganale, il Tenente Gabriele Romano, comandante dell’area passeggeri del Gruppo Guardia di Finanza di Malpensa, ha parlato dell’evoluzione dei confini nel traffico di droga, con particolare attenzione alle NPS Nuove Sostanze Psicoattive: “Si tratta di composti sintetici, spesso non ancora inseriti nelle tabelle ufficiali, che arrivano in Italia attraverso canali commerciali apparentemente leciti - ha sottolineato - anche facendo riferimento al Decreto Stupefacenti, in costante aggiornamento per includere molte di queste nuove sostanze: rimane aperta la sfida resta sul fronte dell’occultamento e della tracciabilità”.

Infine, l’Avv. Andrea Boni, Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Varese, ha approfondito il tema del trattamento sanzionatorio nel processo minorile: “il sistema penale italiano prevede per i minori un approccio fondato relativamente alla rieducazione e al reinserimento sociale, con misure alternative alla detenzione e percorsi di giustizia riparativa - ha evidenziato. Le misure di prevenzione, come l’ammonimento o l’affidamento ai servizi sociali, sono strumenti fondamentali per evitare che un errore giovanile comprometta il futuro di un ragazzo”.

 

Altrettanto d’interesse il modulo dedicato a “Comunicare per Prevenire e Costruire Resilienza che ha visto l’intervento di rappresentanti dell’Università del territorio e dell’UST Ufficio Scolastico Territoriale

La Prof.ssa Katia Cattaneo dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Varese, ha aperto il panel con una riflessione sul ruolo della scuola come spazio privilegiato per la costruzione di resilienza. Il progetto “Aula Comunità”, frutto della collaborazione tra UST e realtà locali, è stato presentato come modello virtuoso di prevenzione integrata: “la scuola è un microcosmo che riflette e influenza il macrocosmo sociale. È qui che si possono intercettare i segnali di disagio e costruire percorsi di consapevolezza e protezione”.

La Prof.ssa Camilla Callegari, docente di Psichiatria all’Università dell’Insubria e Direttore della Psichiatria di ASST Sette Laghi, ha evidenziato come l’adolescenza sia una fase di vulnerabilità ma anche di grande potenziale: “i fattori di rischio – come l’isolamento, il trauma o la pressione sociale – possono essere bilanciati da fattori protettivi come il supporto familiare, la partecipazione attiva e la comunicazione empatica. La resilienza si costruisce anche attraverso relazioni significative e ambienti educativi accoglienti”.

Il Prof. Paolo Bozzato, psicologo e docente di Psicologia Sociale della Comunicazione dell’Insubria, ha posto l’accento sul valore educativo della parola. “I comportamenti a rischio sono spesso un linguaggio alternativo per esprimere bisogni inascoltati. Genitori, insegnanti ed educatori possono diventare ‘parole che proteggono’, offrendo ascolto autentico e messaggi coerenti”.

Dal mondo accademico, la Prof.ssa Paola Biavaschi docente di Fondamenti di diritto dell’Università dell’Insubria, ha affrontato il tema della comunicazione protettiva, con un focus sulle differenze di genere nella dipendenza: “le adolescenti e le giovani donne vivono spesso la dipendenza in modo più interiorizzato, legato a dinamiche relazionali e di autostima. Inoltre, l’uso compulsivo di smartphone e social network presenta analogie con le dipendenze da sostanze, in termini di meccanismi neurologici e comportamentali”.

Infine, la Prof.ssa Eliana Minelli Università LIUC di Castellanza ha introdotto il concetto di leadership educativa e modelli di ruolo: “la prevenzione passa anche attraverso la costruzione di contesti organici, relazioni costruttive e ‘buone dipendenze’, come l’impegno, la solidarietà e la partecipazione. Educare significa anche ispirare”.

Il modulo ha confermato l’importanza di una comunicazione consapevole e relazionale nella prevenzione delle dipendenze, sottolineando il ruolo centrale della scuola e dell’università come presìdi di legalità, benessere e crescita personale.

 

Il modulo “Comunicare per Prevenire e Costruire Resilienza” ha visto un focus speciale su luoghi e pratiche educative che, attraverso la relazione e l’esperienza, diventano strumenti concreti di prevenzione.

Don Franco Gallivanone, Vicario dell’Arcivescovo di Milano per la Zona di Varese, ha aperto il panel con un approfondimento sugli: “oratori lombardi – ha evidenziato – che rappresentano una best practice educativa, capaci di offrire ai giovani un’alternativa concreta alla solitudine e al disagio. Sono spazi di ascolto, gioco, confronto e crescita, dove la comunità si fa presenza viva e accogliente”.

A seguire, Filippo Maroni, educatore professionale e responsabile del progetto Happiness, ha raccontato l’esperienza sul campo: “l’oratorio è un laboratorio di felicità condivisa, dove i ragazzi imparano a riconoscere i propri bisogni e a trasformarli in relazioni sane. La prevenzione nasce dalla fiducia e dalla possibilità di esprimersi senza giudizio”.

Il tema dello sport come strumento educativo è stato affrontato da Marco Riva, Presidente del Comitato Regionale del CONI Lombardia, che ha sottolineato l’importanza di promuovere una cultura del benessere e della prevenzione attraverso l’attività sportiva. “Lo sport è un linguaggio universale che educa al rispetto delle regole, alla gestione delle emozioni e alla costruzione dell’identità. Rafforzare la collaborazione tra istituzioni e realtà sportive è fondamentale per raggiungere i giovani nei loro contesti di vita”. Un approfondimento è stato offerto da Antonio Franzi, che ha evidenziato come lo sport possa diventare un presidio educativo diffuso.

Infine, Alessandro Invernici, vicepresidente dell’associazione socio-educativa Ragazzi on the Road, ha presentato il progetto “On The Road”, attivo anche nel “cantiere Varese”. “Il nostro modello educativo si fonda sull’impatto reale: mettiamo i ragazzi a contatto diretto con le conseguenze delle scelte sbagliate, ma anche con le opportunità di responsabilità condivisa. L’esperienza over 16 ha già coinvolto decine di giovani, offrendo loro un’occasione concreta di crescita e consapevolezza”.

Il panel ha dimostrato come la prevenzione non sia solo un insieme di regole, ma un percorso di relazione, fiducia e responsabilità, che si costruisce nei luoghi della quotidianità: oratori, palestre, strade. “Tessere la Rete” significa anche questo: creare alleanze educative capaci di generare futuro.

Vuoi inviare una segnalazione di inaccessibilità di questo sito web?

Invia segnalazione

 

 

Vuoi aiutarci a migliorare l'esperienza e la qualità delle informazioni presenti all'interno del nostro sito web?

Valuta la tua esperienza

 

Torna su