È una malattia causata da un batterio, che si trova nelle falde acquifere, nei fanghi e più in generale in tutti gli ambienti umidi; da qui il batterio può passare in luoghi che costituiscono un serbatoio artificiale, quali reti di distribuzione dell’acqua potabile, impianti idrici di singoli edifici, piscine, impianti di condizionamento e torri di raffreddamento. Grandi edifici quali alberghi, ospedali, sono più vulnerabili alla contaminazione da legionella per la complessità degli impianti idrici.

 

Sintomi

La sintomatologia può essere varia: si possono avere forme asintomatiche. Dopo un periodo d’incubazione, che è il tempo che intercorre dall'esposizione al batterio e il manifestarsi dei sintomi, variabile da 2 a 10 giorni con una media di 5-6 giorni, compaiono i sintomi che hanno gravità variabile: da una malattia respiratoria lieve con quadri clinici simil-influenzali fino ad arrivare ad una grave forma di polmonite.

 

Contagio

Il contagio avviene per via respiratoria attraverso inalazione di piccolissime goccioline contaminate (vapore - aerosol) generate ad es. da rubinetti, docce, impianti di condizionamento, umidificatori, vasche per idromassaggio, piscine, bagni turchi, saune, fontane ornamentali e impianti d’irrigazione del giardino.
La legionellosi non si contrae bevendo acqua e non si trasmette da persona a persona.

 

Soggetti a rischio

La malattia si manifesta più spesso quando sussistono le seguenti patologie/ condizioni predisponenti: soprattutto sistema immunitario compromesso, età superiore ai 40 anni, abuso di alcool, tabagismo, tumori, diabete, insufficienza renale, malattie cardiovascolari.

 

Prevenzione

La prevenzione delle Legionellosi può essere attuata attraverso l’adozione di semplici misure di controllo di tipo impiantistico.

  • Mantenere la temperatura dell’acqua dell’abitazione inferiore a 20°C (fredda) e superiore a 50°C (calda).
  • Fare scorrere l’acqua sia calda che fredda per 5 minuti dai sanitari del bagno (rubinetti, doccia) prima del loro impiego, quando non sono utilizzati per un certo periodo (dopo rientro dalle vacanze, abitazione di villeggiatura, seconda casa, ecc.).
  • Mantenere puliti e liberi dal calcare i soffioni delle docce e i filtri rompi getto dei rubinetti, eseguendone la manutenzione almeno 2 o 3 volte l’anno; in particolare, è importante che siano smontati, disincrostate le varie parti con prodotti anticalcare o aceto e poi disinfettate con candeggina.
  • Svuotare, disincrostare e disinfettare i serbatoi di accumulo dell’acqua calda (compresi boiler) almeno 1 volta l’anno.
  • È buona regola provvedere a una corretta manutenzione periodica (disincrostazione e/o disinfezione) di:
    • attrezzature per idromassaggio
    • umidificatori dell’ambiente
    • condizionatori d’aria (anche dell’auto)
    • fontane decorative
    • apparecchi per aerosol e inalatori: i componenti che non si possono bollire vanno lasciati in ammollo con acqua fredda e soluzione disinfettante (tipo amuchina) per 90 minuti, risciacquati con acqua fredda e asciugati con un panno in microfibra; la mascherina e i tubicini per l’aerosol nasale sono personali, pertanto non devono essere utilizzati da tutti i componenti della famiglia che utilizzano l’apparecchio.
  • Eseguire una corretta gestione delle piscine gonfiabili, molto diffuse nel periodo estivo; in particolare, per il loro utilizzo in sicurezza, è indispensabile impiegare prodotti chimici a base di cloro e alghicidi, oltre a eseguire una pulizia meccanica con retina e spazzola aspiratrice.
  • Pulire e igienizzare a fondo le vasche per idromassaggio almeno una volta al mese con prodotti specifici o detergenti per lavastoviglie e candeggina. Non sono da utilizzare i detergenti che solitamente s’impiegano per la pulizia del bagno perché la schiuma prodotta potrebbe entrare all'interno delle bocchette e ostruire i tubi collegati alla pompa. Il circuito interno va pulito ogni 4/5 mesi dal calcare con acqua e candeggina fino a coprire i sensori e far partire il ciclo di bagno per almeno 15 minuti, poi svuotare la vasca e rieseguire l’operazione una seconda volta senza candeggina.
  • In caso di nuove costruzioni o ristrutturazioni, evitare la realizzazione di reti idriche con tubature ove l’acqua possa ristagnare facilmente.

 

Terapia

La diagnosi è di norma ospedaliera. La terapia raccomandata è quella antibiotica mirata, da iniziare il più presto possibile.

 

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